LA LEGGE SULL'ABORTO
L'ammissibilità
morale è in gran parte soggetta a convinzioni etiche, ad orientamenti religiosi
o più in generale al modo in cui una cultura si pone di fronte a concetti come
l'anima o la vita.
A partire dagli
ultimi decenni del XX secolo, l'IVG è una pratica autorizzata per legge in
buona parte del mondo a discrezione della donna
nei primi mesi della gestazione.
Negli stati in
cui la IVG è legale, può venire richiesta su solo giudizio della donna entro un
dato periodo di tempo. Scaduto questo viene concessa solo in casi rari, a
discrezione del medico e in presenza di gravi malformazioni del feto o di
rischio per la salute della donna
La legge
italiana sulla
IVG è la Legge 22 maggio 1978, n. 194
-lo
Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile
-la donna che in Italia intenda ricorrere all’aborto entro
i primi 90 giorni dalla gravidanza, può rivolgersi a un consultorio familiare o
a una struttura socio-sanitaria
-l'aborto provocato viene effettuato da un medico del
servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale
-la richiesta di interruzione della gravidanza viene fatta
personalmente dalla donna.
-per ricorrere all'IVG devono sussistere alcune condizioni
fondamentali
-sono previste diverse pene per chi
cagioni per colpa l'interruzione della gravidanza o il parto prematuro senza il
consenso della donna o senza l'osservanza delle modalità indicate espressamente
dalla legge;
Personalmente non sono contrario all’idea dell’aborto
soprattutto se la decisione viene presa dalle madre, perché comunque sarà lei a
crescere il bambino per cui se la donna non vuole avere un figlio o per altri
problemi decide di abortire penso che la decisione sia corretta, a meno che non
venga utilizzato e considerato come un metodo concezionale.

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